Paolo Gropuzzo sarà il nuovo questore di Gorizia da domani 1 febbraio 2019.
Era in pole position. Ieri, il questore Lorenzo Pillinini ha dato ufficialità a una notizia che era nell’aria. Sarà Paolo Gropuzzo a sostituirlo alla guida della Questura di Gorizia. Giovedì sarà l’ultimo giorno di lavoro per Pillinini, destinato alla meritata pensione. Venerdì primo febbraio, Gropuzzo prenderà possesso nella sua nuova e prestigiosa funzione.
«Sì, confermo tutto. È arrivata la lettera dal Ministero che indica Paolo Gropuzzo come nuovo questore di Gorizia. Ormai, non ci sono più dubbi», annuncia Pillinini. Peraltro, i due sono legati da una profonda amicizia e da reciproca stima. «Che dire? Arriva una persona – sottolinea Pillinini – legata al nostro territorio, è un professionista molto competente che ha già operato in queste zone e conosce le problematiche legate principalmente alla presenza del confine». Quali le aspettative? «Indiscutibilmente positive – il bollino di garanzia di Pillinini -. Dobbiamo aspettarci continuità se non un miglioramento dei servizi. È il questore giusto al posto giusto».
Paolo Gropuzzo, ex vicario della Questura del capoluogo regionale, è in questo momento a capo della Quarta zona della Polfrontiera terreste, aerea e marittima in un vasto territorio che si estende da Udine a Verona. Una funzione che ricoprì lo stesso Pillinini prima di essere nominato questore di Gorizia. In passato Gropuzzo è stato anche comandante dei Nocs, il leggendario Nucleo operativo centrale per la sicurezza, la task force nata per contrastare il terrorismo.
Oggi, Pillinini saluterà la cittadinanza in occasione della presentazione del libro “Guardie” alle 10.30 al teatro Verdi. Sarà presente anche Eugenio Spina, dirigente superiore della Polizia di stato e direttore del servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno.
Per il questore uscente, gli anni trascorsi alla guida della Questura sono stati «molto positivi». La sua mente corre alla questione dei richiedenti asilo e ai momenti bui della Galleria Bombi, trasformata in dormitorio. «È stata la partita più difficile in questa esperienza da questore. Ma, alla fine, il trasferimento della commissione e l’applicazione dell’accordo di Dublino ha fatto sì che la situazione si normalizzasse. Oggi, per un richiedente asilo, Gorizia non è più appetibile. Tant’è che la questione si è molto è tranquillizzata sotto questo versante».
Ma, forse, la soddisfazione maggiore è essere riuscito a dare una “nuova casa” alla Questura, che «dopo 17 anni emigrerà in piazza San Francesco, occupando tutti e tre i piani dello stabile». Ma non sarà lui a tagliare il nastro. «Anche se l’inaugurazione, moralmente, un po’ la rivendico ma non sarò più io il questore. Credo che il trasferimento si concretizzerà entro l’anno, o meglio verso la fine del 2019». —
Scrivi un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.